I problemi di udito nei bambini

In Italia, circa 1 bambino su 300 nasce con problemi uditivi. L’ipoacusia infantile infatti è una problematica molto diffusa, non solo nel nostro paese, ma per fortuna non tutti i casi sono irreparabili, in particolare se si effettuano dei controlli a scopo preventivo.

Lo screening neonatale ad esempio è un esame divenuto di recente obbligatorio nel nostro Paese, e consente di rilevare eventuali disturbi congeniti nello sviluppo dell’udito dei bambini, Va svolto entro i primi 3 mesi di vita del bambino perchè, in caso si positività, si può intervenire tempestivamente e non rallentare lo sviluppo cognitivo del bambino. L’esame consiste nell’inserire una piccola sonda con una protezione di gomma nel primissimo tratto del condotto uditivo. La sonda emette uno stimolo sonoro captato dal cervello, che a sua volta rimanda indietro un impulso sonoro, il quale viene registrato dalle apparecchiature.

Ma è davvero possibile valutare lo stato di salute dell’apparato uditivo di un neonato? Certo, perchè l’udito è uno dei primi sensi a svilupparsi.

Come si sviluppa l’udito nei bambini

L’udito inizia a svilupparsi già in fase prenatale. La corteccia celebrale infatti riceve i suoni dall’esterno già mentre il bambino è nel grembo materno. Ecco perchè si raccomanda di ascoltare musica rilassante per far calmare il bambino che scalcia, ma soprattutto si incoraggiano i futuri genitori a parlare al pancione. In questo modo il bambino si abitua all’ascolto, a riconoscere la voce dei familiari più stretti e all’elaborazione dei suoni che gli permetteranno di imparare a parlare tra i 10 e i 18 mesi di vita.

Sin dai primi giorni, il neonato è in grado di distinguere i suoni. Da ciò si capisce che è importante parlare fin da subito con il proprio bambino, in modo da poter rilevare con tempestività dei segnali che ci facciano comprendere se il bambino soffra di qualche disturbo uditivo.

Quali sono i segnali di allarme di un calo dell’udito nei bambini

Riuscire a cogliere i segnali di un calo dell’udito nei bambini tempestivamente è di fondamentale importanza, poiché solo in questo modo sarà possibile eludere il manifestarsi di problemi di apprendimento del linguaggio.
Al minimo dubbio, infatti, bisogna rivolgersi ad uno specialista per poter effettuare tutti i controlli del caso.
Nella normalità, il bambino:

– Risponderà ad un suono forte “balzando” e girando istintivamente la testa verso la fonte del suono.
– Tra i e i 4 mesi d’età, il bambino riconosce la voce dei propri genitori e a pronunciare con chiarezza alcune lettere.
– Tra i e i 6 mesi il bambino emetterà suoni assimilabili a delle paroline.
– Tra gli e i 9 mesi associa gesti e oggetti alle parole che li rappresentano.
– Tra gli 11 e i 12 mesi pronuncerà le prime parole.

Consultare uno specialista dell’udito

Se il sistema uditivo del bambino funziona correttamente, l’intero percorso si svolgerà entro le tempistiche sopra elencate.
Nel caso in cui ciò non dovesse accadere, sarebbe sempre opportuno rivolgersi ad uno specialista. La valutazione dell’udito sarà eseguita dal pediatra di fiducia, che effettuerà il BOEL test verso l’ottavo mese.
Il Boel test è un esame che ha lo scopo di valutare la qualità dell’udito e la capacità motoria e visiva del bambino. Il test è molto semplice: il medico farà suonare un campanello e serve a valutare la reazione del bambino.

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