Prendersi cura del proprio udito è tanto semplice quanto fondamentale.
Il primo passo, infatti, è affidarsi a un centro specializzato per un esame approfondito delle capacità uditive. Le autorità sanitarie internazionali concordano sul fatto che un controllo regolare rappresenti la strategia più efficace per individuare tempestivamente qualunque segnale di indebolimento dell’udito e intervenire per tempo.
A chi è rivolto
Anche se tutti possono beneficiare di un check-up audiologico, chi ha superato i 55 anni dovrebbe considerarlo una priorità assoluta: con l’avanzare dell’età, l’invecchiamento fisiologico può indebolire non solo le cellule sensoriali dell’orecchio interno, ma anche il nervo acustico e le strutture cerebrali deputate all’elaborazione sonora.
Un controllo precoce, dunque, permette di registrare eventuali variazioni nella soglia uditiva e di mettere in atto misure preventive prima che i piccoli cali si trasformino in perdite difficili da recuperare.
Le figure professionali coinvolte
Il percorso di valutazione è gestito da esperti con competenze specifiche.
–Otorinolaringoiatra: medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle patologie di orecchio, naso e gola.
–Audiologo: professionista laureato in scienze audioprotesiche o discipline affini, esperto nella valutazione funzionale dell’udito.
-Tecnico audiometrista: operatore qualificato per eseguire esami audiometrici non invasivi, responsabile dell’acquisizione dei dati tecnici all’interno di ambienti acusticamente controllati.
Spesso, in un centro acustico, tutti e tre collaborano per offrire un quadro completo dello stato uditivo del paziente.
Come si svolge
1.Raccolta informazioni preliminari
Il primo momento è dedicato all’anamnesi: si indagano storia clinica, eventuali esposizioni prolungate a rumori intensi (dal lavoro ai concerti), farmaci in uso e sintomi percepiti (acufeni, difficoltà nel distinguere parole in ambienti rumorosi, sensazione di orecchie “ovattate”). Questi dettagli aiutano ad inquadrare la situazione uditiva e ad orientare le fasi successive.
2.Ispezione del canale uditivo
Con l’otoscopio lo specialista verifica che non ci siano impedimenti meccanici, come tappi di cerume o irritazioni del condotto, in grado di falsare i risultati dei test. Una pulizia professionale, se necessaria, garantisce un esame più accurato.
3.Audiometria tonale e vocale
Entrati in cabina silente, il paziente indossa cuffie che trasmettono suoni puri a varie frequenze (audiometria tonale) e parole a intensità diverse (audiometria vocale). La persona risponde ogni volta che percepisce un suono o riconosce una parola: dalle sue reazioni si ricava l’audiogramma, la curva che rappresenta la soglia minima di udibilità per ciascun orecchio.
4.Elaborazione dei risultati e consigli personalizzati
Una volta raccolti i dati, lo specialista spiega in modo chiaro l’esito degli esami: si definisce l’eventuale grado di ipoacusia, si illustra la soglia uditiva e si discutono le opzioni di intervento — dai semplici esercizi di riabilitazione sonora all’adozione di apparecchi acustici su misura.
Nei nostri centri acustici, l’esame è gratuito e senza impegno: un’occasione perfetta per fare il punto sul proprio stato uditivo, ricevere pareri professionali e, se necessario, programmare un percorso di riabilitazione.
Un controllo dell’udito non è soltanto un esame tecnico, ma un’occasione per salvaguardare il proprio benessere complessivo.